Quando ha inizio e come si sviluppa la Storia delle migrazioni delle comunità cinesi in Italia e in particolare a Milano? Ne parliamo con Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, illustratori e autori di graphic novel, la maggior parte legate alle storie di alcune persone che per prime sono approdate a Milano dalla Cina. A partire dall’esperienza personale di Matteo ripercorriamo le tappe fondamentali che hanno contribuito a costruire la Storia delle comunità cinesi a Milano ponendo l’accento sul quartiere di Porta Volta, oggi meglio noto come Paolo Sarpi.

Cremona 14.11.2022
Bookcity, l’Itis Torriani aggancia un progetto sulla graphic novel ‘La Macchina Zero’
Gli studenti ne hanno discusso con gli autori in un incontro che vedrà gli informatici dell’Itis impegnati a sviluppare un progetto intorno ai temi dell’etica del lavoro, dell’informatica e della visione del futuro
CREMONA – Per la settimana di Bookcity, l’Iis Torriani ha agganciato il progetto relativo alla graphic novel ‘La macchina Zero’, organizzando l’incontro con gli autori Matteo Demonte e Ciaj Rocchi, illustratori del settimanale ‘Lettura’ del Corriere della Sera.

Cremona 14.11.2022

La macchina zero, edito da Solferino (2021), è il terzo graphic novel di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte. Illustratori editoriali, videomaker, autori di libri e racconti brevi a fumetti, Rocchi e Demonte narrano storie per immagini da molti anni attraverso una rosa di media sui quali si muovono con dedizione. I primi due graphic novel sono stati pubblicati da BeccoGiallo e raccontano, da una prospettiva più personale e familiare (Primavere e autunni), e una più distaccata e tentacolare (Chinamen), la vita della comunità cinese di Milano partendo dalle esperienze del singolo e gettando luce su aspetti troppo a lungo ignorati del tessuto socio-culturale dell’Italia del XX secolo…
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di Settimo Termini
Volando a Stoccolma con gli storni (ma con un occhio ai problemi italiani)
In questa rubrica partiremo da una cosa ovvia e cioè che dai libri non provengono (solo) notizie e informazioni. Questo emerge di più quando essi, a volte senza conoscersi, dialogano fra loro facendoci vedere da un’angolazione insolita qualche problema che ci interessa.


SEGNALI DI FUMETTO – Un ingegnere decisamente geniale, ponte fra la cultura del Paese in cui crebbe (l’Italia) e quello del quale era originario (la Cina). Nel graphic novel di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, troviamo la storia incredibile e verissima di Mario Tchou e la sua invenzione.




La nascita del computer
L’immigrazione cinese, Olivetti ed una storia informatica molto interessante.

“Macchina zero”, una mostra ricorda Mario Tchou e il primo computer a transistor
Nel sessantennale della scomparsa dell’ingegnere Olivetti che inventò il primo computer a transistor, Mario Tchou, una mostra ricorda la figura del giovane scienziato di origine cinese
Nel sessantennale della scomparsa dell’ingegnere Olivetti che inventò il primo computer a transistor, Mario Tchou, una mostra ricorda la figura del giovane italiano di origine cinese attraverso una selezione di tavole tratte dalla graphic novel di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte. La mostra si terrà presso lo Spazio Altavia a Milano.

LETTURE ASIATICHE – LA MACCHINA ZERO: MARIO TCHOU E IL PRIMO COMPUTER OLIVETTI
L’Italia, la Cina, e il primo computer a transistor della Olivetti. La Macchina Zero è l’ultima graphic novel di Cjai Rocchi e Matteo De Monte. Un romanzo a fumetti che racconta la storia di Mario Tchou, l’ingegnere italo-cinese che contribuì in modo fondamentale al progresso tecnologico italiano.
Grazie ai racconti e agli aneddoti delle persone che lo hanno conosciuto, Rocchi e Demonte riescono a far emergere l’uomo che c’era dietro il leader carismatico e dalla capacità di visione straordinaria. Quello che Ettore Sottsass, incaricato dall’azienda del design del calcolatore elettronico, ha definito un ingegnere poetico, per la sua naturale capacità di ricercare nelle persone motivazione ed entusiasmo, prima che competenze ed esperienza. È in questo modo che è riuscito a creare attorno a sé l’ambiente di lavoro ideale, un clima di collaborazione e confronto, un gruppo di giovani coeso e determinato che ha completato nel 1957 il primo elaboratore denominato ELEA 9001 (acronimo di Elaboratore Elettronico Aritmetico ma anche un rimando all’antica città della Magna Grecia), la Macchina Zero del titolo, e dopo soli due anni ELEA 9003, il primo calcolatore italiano a transistor.

Mario Tchou, il pioniere italo cinese dell’informatica
In una graphic novel Ciaj Rocchi e Matteo Demonte ricostruiscono la vita del brillante scienziato scomparso prematuramente
Immaginate un mondo in cui a dominare il mercato dell’informatica non siano nomi come Ibm, Apple o Lenovo, ma un marchio italiano, Olivetti. Oggi a noi può sembrare fantascienza. Eppure negli anni Cinquanta del secolo scorso questo scenario è stato a un passo dal diventare realtà. Poi, la storica azienda di Ivrea non ce l’ha fatta, e il suo nome più che ai computer è rimasto legato alle macchine per scrivere. Artefice di questo mancato miracolo poteva essere Mario Tchou, un italo cinese di talento che capitanava una squadra di brillanti ricercatori italiani. Ed era a capo della Divisione Elettronica Olivetti.

Tributo a Maurizio Principato
con Gianpiero Kesten, Ciaj Rocchi e Matteo Demonte
…”Mentre invece con questo ultimo libro, grazie anche alla nostra relazione con Maurizio, è stato tutto diverso. Abbiamo parlato molto con lui del nostro modo di fare fumetti e lui ci ha sostenuto sempre dicendo che noi avevamo trovato una strada tutta nostra, che eravamo innovatori, che non dovevamo adeguarci, né snaturarci. Mi ricordo che quando ho cominciato a condividere con lui le prime tavole era così entusiasta, secondo lui ce l’avevamo fatta, questo nostro libro aveva la fumettosità necessaria a farne una graphic novel, ma la densità narrativa di un romanzo. E a questo servono gli amici, a farti forza, a potenziare il tuo spirito… Per questo gli abbiamo dedicato La Macchina Zero che è appena uscito per Solferino, perché grazie a Maurizio noi siamo diventati persone migliori.”…
La macchina zero e Mario Tchou

Gli ospiti di questa puntata sono Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, illustratori, videomaker e autori di fumetti.
Rocchi e Demonte sono anche autori del libro e graphic novel La macchina zerØ. Mario Tchou e il primo computer Olivetti (Solferino, 2021). Mario Tchou è l’ingegnere sino-italiano che insieme a un piccolo gruppo di tecnici e scienziati ha dato vita al Laboratorio di Ricerche Elettroniche Olivetti, e a una storia dell’informatica tutta italiana.
Il libro è anche un saggio illustrato su tecniche e brevetti made in Italy, che pone al centro del dibattito il rapporto tra industria, scienza ed etica del lavoro mostrando, come già negli Anni 60, si parlasse di transizione digitale e di macchine a controllo numerico, sostenendo la necessità di dare lavoro ai giovani – gli unici capaci di collaborare ‘senza personalismi’.
Ascolta il podcast, al microfono Elisa Marasca
“La macchina zero”, la storia incredibile di Mario Tchou
Nel 60esimo anniversario della scomparsa del padre dell’informatica italiana, una graphic novel racconta la storia sua e quella di un’Italia digitale che avrebbe potuto essere
…”La storia di Mario Tchou è stata raccontata, oltre che da noi giornalisti, anche da pochi libri carbonari a metà fra il saggio universitario e il memoir dei tempi che furono. Quello che mancava era un’opera divulgativa capace di cogliere con precisione da documentario e leggerezza nella prosa la storia di questo incredibile italo-cinese attorno al quale per pochi anni sono ruotati i destini dell’informatica mondiale. Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, coppia creativa e nella vita, hanno colmato questa lacuna raccontando la storia di Tchou nella graphic novel La macchina zero (Solferino, 192 pagine, 19 euro).”

La storia del primo computer Olivetti diventa un fumetto
Figura di rilievo nello sviluppo delle tecnologie avanzate, e “braccio destro” di Olivetti nella creazione del primo computer della storica azienda, Mario Tchou è il protagonista di un nuovo fumetto. Un libro dedicato alla sua straordinaria esperienza biografica e lavorativa
“Era il 9 novembre 1961 e pioveva a dirotto. Adriano era mancato l’anno precedente e, alla Olivetti, le cose stavano cambiando rapidamente”. Comincia con queste parole il nuovo fumetto di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte: un’indagine a colori nella vita e nell’esperienza professionale di una delle figure più influenti della nostra storia industriale. Portato sugli scaffali da Solferino editore, La macchina zero racconta la vicenda di Mario Tchou, l’ingegnere e informatico italiano di origine cinese, noto per il ruolo avuto nello sviluppo del progetto di alta tecnologia Olivetti Elea.
Olivetti. La grande storia del primo computer europeo (e la morte tragica che stronca un sogno


Olivetti, la fine dell’utopia


Il visionario

Da Hangzhou alle stelle. Chi era davvero Mario Tchou, l’ingegnere cinese nato in Italia che voleva rivoluzionare la Olivetti e la tecnologia

L’Italia dei Pionieri

In occasione del 60esimo anniversario della morte di Mario Tchou (9.11.1961) e del 60esimo anniversario della presentazione della CEP – Calcolatore Elettronico Pisano (13.11.1961) – uno speciale dedicato all’Italia dei pionieri informatici. All’interno: Il volo interrotto di Angelo Guerraggio | Pionieri dell’informatica di Chiara Spinelli |La moglie: Mario è una parte di me di Elisa Montessori |Mario Tchou e Mauro Picone al crocevia del calcolo di Roberto Natalini | Con la Cep nacque l’informatica italiana di Fabio Gadducci | Il rettore della Bocconi: erano avanti di cinquant’anni di Angelo Guerraggio |Quell’attimo prima di morire di Ciaj Rocchi

Elea 9003: la Olivetti a fumetti

Un graphic novel per ripercorrere la storia del primo computer a transistor.
È il 1955. Adriano Olivetti chiama in azienda Mario Tchou, ingegnere e informatico di grande talento. Il progetto è ambizioso: realizzare il primo computer interamente fatto di componenti allo stato solido, i transistor. Nel giro di quattro anni il progetto diventa realtà e alla Fiera di Milano viene presentato Enea 9003. L’Olivetti ha battuto sul tempo l’IBM: il primo computer a transistor della storia è italiano. Ma il primato è destinato a durare poco. Ricostruiamo la storia dell’ingegnere Mario Tchou e della sezione informatica dell’Olivetti con Ciaj Rocchi autrice insieme a Matteo Demonte della graphic novel La macchina zero. Mario Tchou e il primo computer Olivetti (Solferino, 2021), e Renato Betti, matematico al Politecnico di Milano.
Al microfono Marco Motta, ascolta qui il podcast
La Macchina Zero, la graphic novel su Mario Tchou e ELEA 9003
A sessant’anni dalla scomparsa Mario Tchou, l’ingegnere della Olivetti che ha inventato il primo computer a transistor, la graphic novel La Macchina Zero di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte ne ripercorre la vicenda personale e professionale
…”Dalla graphic novel emerge un ritratto a tutto tondo del protagonista, dell’uomo Mario Tchou oltre che del suo genio. Da un lato, si fotografano in maniera nitida le tappe principali dello sviluppo di ELEA 9003 e le attività della Divisione Elettronica Olivetti, raffigurando i “ragazzi di Barbaricina”, che lavorano in un clima di collaborazione ed entusiasmo sotto la guida di Tchou. Dall’altro lato, gli episodi legati alla sfera personale mettono in luce un Mario Tchou affettuoso, aperto ed affascinato da una prospettiva opposta a quella razionale dello scienziato: la visione artistica, impersonificata dalla seconda moglie Elisa Montessori, una pittrice.”…
Mario Tchou, l’uomo che immaginava il futuro
…”Con grande capacità narrativa e indiscutibile acribia documentale, Rocchi e Demonte inseriscono questo gran lavoro di ricostruzione in tavole a dir poco sontuose, in cui le cornici svaniscono o si intersecano in un gioco di rimando tra immagini di insieme e dettagli, sintesi narrative e minuzie esplicative, realismo e visionarietà.
Di pagina in pagina scorre la storia della famiglia Tchou, dell’Italia fascista, della vicenda delle persone cinesi d’Italia (una delle più antiche e importanti comunità di migranti nel nostro Paese). E ancora, la guerra e la ricostruzione fino all’avvio del Boom e insieme la storia della ricerca scientifica, lo sviluppo della ricerca e dell’industria nel caso specifico della Olivetti, i rapporti di potere, le amicizie, i sodalizi scientifici e la vita famigliare di Mario. Sono 180 pagine, solo, semplicemente 180 pagine. Ma che capacità visionaria in questo fumetto, che capacità di scrittura, che capacità di narrazione.”…
Guarda qui il video della diretta streaming
Cult: intervista a Ciaj Rocchi

La Macchina Zero, storia di un’utopia

… “Archeologi forse, più che storici, per via del gusto con il quale rimettono in scena quel che è successo. E non sono assolutamente nuovi alle narrazioni lunghe basate su fatti storici soprattutto se toccano la comunità cinese in Italia, come sappiamo per aver letto Chinamen, che racconta un secolo di cinesi a Milano, e il precedente Primavere e autunni, che svela e rivela la natura ancora più personale di questa ricerca sulle comunità cinesi a Milano e in Italia, visto che Demonte è il nipote del protagonista, Wu Li Shan.
Qui a fare la differenza è l’ambizione dell’opera e la sua realizzazione. Rocchi ha cambiato stile di scrittura nel corso degli anni, maturando una capacità narrativa sempre più fluida, quasi romanzesca, ma lucida e agganciata al reale. Niente voli pindarici o invenzioni: solo un’aderenza al reale che è elegante e leggera, fatta di quella leggerezza precisa e sintetica di cui parlava Italo Calvino nelle sue lezioni americane. La parte “creative” della non-fiction sta diventando il linguaggio naturale di Rocchi, che rende sempre meno didascaliche e fredde le ricostruzioni di periodi storici e racconti di persone, insufflando la vita e rendendo attuali scorci di tempo ormai perduto”.
La Macchina Zero di Tchou


L’ingegnere che spaventò l’Ibm: Mario Tchou, un cinese d’Italia

Mario Tchou, il visionario italo-cinese di Olivetti che faceva paura agli americani
Ciaj Rocchi e Matteo Demonte nella graphic novel «La macchina zero» (Solferino) ricordano il tecnico dell’Olivetti che mise a punto il calcolatore Elea 9003, il primo computer fatto con i transistor
Adriano Olivetti lo convinse a tornare in Italia dandogli un appuntamento nel suo negozio a Park Avenue, allora considerato il più elegante di New York, nel lontano 1954. E se non fosse finito vittima di un incidente sull’autostrada Torino-Milano nel successivo novembre del 1961, l’ingegnere di origine cinese Mario Tchou sarebbe sicuramente diventato un’icona dell’innovazione made in Italy. In parte lo è già stato così, a soli 37 anni, per il ruolo-chiave che ha ricoperto nella Olivetti di Adriano e nella messa a punto del calcolatore Elea 9003, il primo interamente realizzato con i transistor. Erano i tempi dei pionieri dell’elettronica e anche di un’incredibile stagione nella quale i colossi americani come Ibm temevano e monitoravano attentamente la concorrenza italiana.

Proprio quando Mario Tchou stava per dare vita con Olivetti a un computer, Elea 9003, destinato a rivoluzionare il mondo dell’elettronica la sua auto sbandò e lui morì sulla strada che lo portava a Ivrea. Era il 9 novembre 1961, esattamente 60 anni fa. Poco dopo la divisione elettronica di Olivetti venne venduta agli americani. Nel 2013 Debenedetti disse a Radio24 che quell’incidente era stato provocato dai servizi segreti Usa. Matteo Demonte e Ciaj Rocchi ripercorrono la storia di Mario con la graphic novel “LA MACCHINA ZERØ, Mario Tchou e il primo computer Olivetti”, Solferino editore.
Il fumetto che racconta la nascita del primo computer Olivetti

Non tutti conoscono la figura di Mario Tchou, eppure il suo ruolo nello sviluppo delle tecnologie avanzate (dentro e fuori dal nostro Paese) è stato cruciale. Un nuovo graphic novel ne racconta la storia, soffermandosi sulla sua straordinaria esperienza lavorativa al fianco di Adriano Olivetti.
“Era il 9 novembre 1961 e pioveva a dirotto. Adriano era mancato l’anno precedente e, alla Olivetti, le cose stavano cambiando rapidamente. Il futuro della divisione elettronica, fiore all’occhiello della grande industria di Ivrea, era ora nelle mani del nuovo consiglio di amministrazione”. Comincia con queste parole il nuovo fumetto di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte: un’indagine a colori sulla vita e sull’esperienza professionale di una delle figure più influenti della nostra storia industriale.
Portato sugli scaffali dalla casa editrice Solferino, La macchina zero (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) racconta la vicenda di Mario Tchou, l’ingegnere e informatico italiano di origine cinese, noto per il ruolo avuto nello sviluppo del progetto di alta tecnologia Olivetti Elea.